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La masseria

Un monumento di pietra in mezzo alla terra rossa, che si erge verso il cielo e che da secoli guarda il mare.

Un’ abitazione, una fortezza, un luogo sacro La masseria dava anticamente il nome alle strade che la circondano, via Masseria De Pasquale, e poi via De Pasquale.
Dalle origini, intorno al 1400, la proprieta´appartiene alla stessa famiglia.
Si identificano facilmente le fasi della sua storia: il primo insediamento con archi bassissimi; la casa che cresce in altezza nei secoli successivi.; l´altare con l´affresco del permesso di clebrare messa risalente al ´700.
Le stalle in pietra che datano lo stesso periodo, ed il trullo nel campo, e quella che e´ oggi l´Aula Didattica (le nuove stalle costruite intorno agli anni´60 del secolo scorso).
Si puo´ leggere una storia ancora piu´antica impressa nei fossili di conchiglie stampati dal tempo nei tagli delle chianche della casa.
Il primo centro abitato nel territorio di Castellana.
Si trova adesso su quella che è adesso la pista ciclabile poeticamente indicata come ” la via dell’acqua”.
Ed infatti anche nella Masseria e nei suoi dintorni, troviamo tracce di tecniche ancestrali di raccolta dell’acqua:
5 pozzi perimetrali con le pile che servivano ad innaffiare gli orti ed ad abbeverare gli animali, una “neviera” per raccogliere la neve d’inverno, per poi farne del ghiaccio per le bevande estive, i terrazzamenti, che arrestano l’erosione, convogliando l’acqua nei punti in cui più serve.

L’Aula Didattica

La vecchia Nuova stalla, l’unica costruzione dello scorso secolo,

Un ampio e luminoso vano per ospitare gruppi che vogliano usufruire  delle conoscenze degli abitanti della masseria e dei loro affini,
Di chiunque voglia condividere le sue conoscenze su ciò che è la vita in campagna, la sostenibilità, il rispetto.
é il luogo ideale per fare proiezioni, intrattenersi in discussioni sull’importanza del buon cibo e del riciclo  un riparo dove poter giocare o fare attività manuali nei giorni di pioggia.
Un’ aula da disegnare e reinventare .

Lamione

Era l’antica stalla in pietra,  datante intorno al 1700, più giovane del cuore della casa.  Serve adesso come sala per piccoli  eventi e dimostrazioni.
A differenza dei cugini lamioni dei dintorni, è molto lungo e stretto, ma  con le volte ad arco e le mangiatoie in pietra.
Comunica con un  altro vano,  più ampio, con volta ad arco, adibito a cucina.

L’Orto

In puro stile “post-apocalittico”, quest’orto è la croce e delizia della casa.
Rispecchiando il carattere degli “atipici”, è altamente sperimentale.

L’obiettivo principale è quello di renderlo una foresta fruttifera, dove tutto cresca spontaneamente(o con un piccolo aiuto), utilizzando la minima quantità d’irrigazione.

Le sue produzioni non sono abbondantissime, ma di altissima qualità.
Ossiamo vantarci di un centinaio di  differenti tipi di pomodoro, cercati meticolosamente in cataloghi biologici che conservano antiche varietà, bietole, barbabietole, piselli, fave e carote: insomma di tutto un po’… e poi alcuni frutti e verdure esotici, come l’alkekengi, il daikon, la”pastinaca” oramai dimenticata sulle nostre tavole.
A volte, per trovare gli ortaggi, bisogna addentrarsi tra le erbe un po’ alte, la salvia, i cespugli di calendula officinale e la lavanda, che danno ombra ed allontanano parassiti: si scorgono così dei mini eco-sistemi che vanno avanti da soli, con un minimo aiuto degli abitanti della casa.
Piuttosto che la quantità, cerchiamo la varietà e la qualità.
Utilizzando colture sempre diverse e miste, abbiamo sempre prodotti sani, di stagione, rispettando i ritmi naturali di crescita e sviluppo della vegetazione.

Naturalmente il campo è pieno di erbe spontanee commestibili che allietano la nostra tavola durante tutto l’anno: cicorie, sivoni, rucola, asparagi, portulaca, “culicelli”.

Frutteto

Il frutteto anziano è un ciliegeto mandorleto con sporadici albicocchi, cachi, susine, prugne, cotogni,..
Sparsi qua e là, ci sono gelsi, noci e corbezzoli. Il nuovo frutteto conta circa un centinaio di alberi di tutti i tipi: meli, peri, giuggioli, gelsi, susine, kiwi…
Naturalmente fa da Re nel nostro campo il Vecchio Ulivo: ce ne sono circa 350, tutti antichi ed a grande distanza fra loro così da farli sentire speciali e dar loro la giusta importanza..

La bassa corte ,

Dimora sontuosa di polli, galline, faraone, oche,  anatre, antatre mute, galline nane, dodo, la nostra bassa corte è un luogo festoso dove gli animali passeggiano tranquilli, si arrampicano, oziano, quaqquaraqquano e chicchirichicano tranquillamente.
No, il dodo non ce l’abbiamo, è vero. Ma la nostra bassa corte funge anche da trattore.
I nostri gallinacei vengono spostati gentilmente attraverso un sistema di recinzione che li fa scorazzare dove abbiamo bisogno di loro per diserbare con le zampe e con i becchi.
Ci sono poi le caprette che tengono loro compagnia.